presentazione volume Serrao 2021
locandina presentazione volume Paolo Serrao

Memoria di

PAOLO SERRAO

Presentazione del volume
"Paolo Serrao e la musica a Napoli nella seconda metà dell'Ottocento"

a cura di Massimo Distilo, Annunziato Pugliese e Francesco Paolo Russo
interverranno i curatori e i Proff.:

  • Agostino Ziino, prof. Emerito Università di Roma Tor Vergata
  • Annibale Cetrangolo, Università de San Martin - Buenos Aires
  • Antonino Marcellino, Presidente Conservatorio di Musica S.Cecilia - Roma

Il volume "Paolo Serrao e la musica a Napoli nella seconda metà dell'Ottocento"


Nota di Massimo Distilo


Il volume nasce come raccolta degli atti del convegno di studi svoltosi presso l’Università dellaCalabria nell’ormai non recente dicembre 2008.

Essendo passato tanto tempo tra il momento del convegno e la pubblicazione degli atti, per comprensibili problemi alcune delle relazioni presentate nel 2008 non si sono tradotte in saggi a stampa; in compenso però nuovi saggi di altri autori si sono aggiunti per dare completezza al volume.

I tre curatori – Massimo Distilo, Francesco Paolo Russo e Annunziato Pugliese – si sono spesi perdare unità d’intenti ad un’opera che, pur non avendo la pretesa di essere esaustiva riguardo levicende artistiche ed umane di Paolo Serrao, rappresenta comunque un punto di riferimento per successivi studi che si porranno l’obiettivo di approfondire il lascito del musicista di Filadelfia.

Alcuni saggi - Carla Di Lena, Antonio Caroccia, Loredana Pati, Paolo Sullo, Francesco Caruso – si soffermano in particolare sugli ambienti in cui Serrao ebbe la sua prima formazione pianistica e teorica, che sono quelli del Conservatorio di Napoli, dove egli in seguito espletò il suo magistero didattico nella scuola di composizione formando molti allievi dai nomi illustri: da Francesco Cilea a Giovanni Maria Anfossi, da Giuseppe Martucci a Florestano Rossomandi per fare qualche nome. Un altro gruppo di saggi – Tiziana Affortunato, Carla Ortolani, Francesco Bissoli, Giuditta Davoli, Massimo Distilo - approfondiscono invece alcune opere di Serrao, evidenziandone le caratteristiche in relazione alla temperie culturale in cui furono concepite.

Di alcune figure con cui Serrao ebbe dirette o indirette relazioni umane e professionali si occupa un altro gruppo di saggi ad opera di Marilena Gallo, Giuseppina Montagnese, Gaetano Stella, Francesca Maria Raso, Federica Nardacci, Enrica Donisi, Annunziato Pugliese. Questi lavori si concentrano su personaggi quali Guido Serrao, figlio di Paolo, Pietro Platania, Francesco Cilea, Carlo Conti, Giuseppe Vaninetti, Giorgio Miceli e Andrea Cefaly. Nell’ultimo saggio Pugliese prova infine a gettare le basi per una futura realizzazione di un catalogo completo della produzione musicale di Paolo Serrao.

Complessivamente il volume rappresenta una piattaforma ed un invito per accostarsi alla conoscenza di una figura di musicista non confinata nel delimitato territorio del suo campo di attività, ma coinvolta negli avvenimenti politici e sociali del proprio tempo: basta pensare alla sua partecipazione alle barricate di via Toledo a Napoli nel 1848.

Concerto del "Quartetto Ibimus"

con musiche di P.Serrao e G.Miceli

Monaldo Braconi, pianoforte
Anna Pugliese, violino
Domenica Pugliese, viola
Fausto Castiglione, violoncello

Il concerto 


Nota di Massimo Distilo

A conclusione della presentazione del volume su Paolo Serrao, tenutasi a Filadelfia il 30 agosto 2021, si è svolto ad opera del Quartetto Ibimus, nella medesima sala dell’hotel Castelmonardo, il concerto dedicato in buona parte a musiche di Serrao. Il complesso strumentale, nato nell’ambito dell’Istituto di bibliografia musicale calabrese, ha come obiettivo la divulgazione della musica da camera, spesso inedita o sconosciuta, di autori calabresi. È formato da musicisti di provata formazione ed esperienza quali Anna Pugliese (violino), Domenica Pugliese (viola), Fausto Castiglione (violoncello), Monaldo Braconi (pianoforte).
Nell’occasione la formazione ha eseguito quattro brani di Paolo Serrao - nell’ordine Barcarolle, Gavotte, Mélodie, Elegia per violino con accompagnamento di pianoforte - che hanno messo in evidenza alcune delle qualità del compositore di Filadelfia, capace allo stesso tempo di sensibilità lirica e di un uso sapiente e dosato del contrappunto dialogato tra le parti.
La performance si è conclusa con il Quartetto per pianoforte, violino, viola e violoncello op.3 di Giorgio Miceli, opera grazie alla quale quest’altro eminente personaggio della musica calabrese dell’Ottocento si aggiudicò nel 1865 l’allora prestigioso Premio Basevi di Firenze.
L’attento pubblico ha dimostrato di gradire oltremodo la qualità delle musiche e delle esecuzioni tributando ai protagonisti le più intense e scroscianti approvazioni.